Mostra Maria Spissu Nilson TEMPUS EDAX RERUM
Mostra Maria Spissu Nilson TEMPUS EDAX RERUM
A cura di Efisio Carbone
Cagliari, dal 2 al 22 dicembre 2016
Spazio (In)visibile, via Barcellona 75
Vernissage: venerdì 2 dicembre ore 19
Orari apertura mostra: giovedì, venerdì, sabato ore 19-21
La locuzione latina, soggetto della Mostra Maria Spissu Nilson TEMPUS EDAX RERUM, tratta dalle Metamorfosi di Ovidio, (traducibile in “Il tempo che tutto divora”) è lo spunto per riflettere sul divenire del tempo, sul suo scorrere incessante.
Un “memento mori” reiterato su tele bianchissime scalfite e incise simili ad epigrafi ritrovate in un misterioso tempio dedicato a culti esoterici.
Ma il tempo è anche un dono tra i più preziosi che una società come la nostra, pronta a divorare tutto rapidamente, deve necessariamente riscoprire.
Mostra Maria Spissu Nilson TEMPUS EDAX RERUM
Biografia Maria Spissu Nilson
Coltiva la passione per il colore e la pittura sin dalla prima infanzia con studi e lezioni private seguendo una tradizione familiare.
Negli anni giovanili viene incoraggiata a proseguire da artisti-amici come Giovanni Nonnis, Ausonio Tanda, Guy Harloff, Gianni Dova e Gerda Mayer Bernstein.
Ha avuto una formazione umanistica ed è stata collaboratrice, con scritti giovanili, di settimanali della Rizzoli e Mondatori.
Ha collaborato per alcuni anni con l’Unione Sarda come recensore d’arte e con Informart, bollettino dell’Associazione culturale G28.
Negli anni ottanta ha iniziato ad interessarsi anche di incisione seguendo diversi corsi di calcografia e xilografia presso la stamperia l’Aquilone.
Presso lo spazio museale EXMA’ di Cagliari ha seguito i corsi superiori di incisione tenuti da Giovanni Job ed Enk de Kramer. Lavora anche sui libri d’artista e collage.
Ha recentemente portato a termine un biennio di studi sull’arte contemporanea presso la Tate Modem di Londra con un saggio finale sul rapporto tra arte e politica in Damien Hirst conseguendo un Pass with Merit.
È entrata a far parte come artista del movimento Fluxus in U.S.A. “Il suo lavoro di natura concettuale, non disdegna incursioni nella tradizione, spinto dal desiderio di ripercorrerne l’esperienza artigianale, riproposta in chiave contemporanea mediante la commistione di differenti materiali” (llisso Edizioni, Il segno nel libro).
La sua ricerca è rivolta a sottolineare le problematiche contemporanee di natura socio- politica ma indaga anche, sin dagli anni ottanta, sulla lingua scritta e gli alfabeti primari a cui ha dedicato numerose opere e mostre personali.
Il critico d’arte Gianni Murtas ha presentato in catalogo la sua mostra “Nove parole” dedicata alla lingua sarda.
Opere dell’artista si trovano oltre che in Italia, in Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti, Grecia, Argentina, Uruguay, Portogallo, sia in collezioni private che pubbliche.
Suoi lavori sono stati acquisiti dalla Art Gallery dell’Università di Aberystwyth nel Galles; dal Ministero della Cultura in Italia (Biblioteca Universitaria, Gabinetto delle Stampe “Anna Marongiu Pernis”, Cagliari); dal museo di Villanovaforru, Sardegna; dalla Diboll Gallery della Loyola University a New Orleans.
Vive e lavora a Poggio dei Pini, Capoterra
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Maggiori informazioni:
Spazio (In)visibile
Via Barcellona 75
quartiere Marina, Cagliari