Pasqua i riti della Settimana Santa a Cagliari, le confraternite
Pasqua i riti della Settimana Santa a Cagliari, le confraternite
Le confraternite e le tappe della Settimana Santa
I moderni retaggi delle antichissime consuetudini pasquali continuano a sopravvivere ancora oggi e costituiscono annualmente un importante momento di raccoglimento dei fedeli che con canti, preghiere e pianto condividono prima il dolore del lutto e poi la gioia della rinascita.
Tra i mesi di Marzo e Aprile il ciclo delle celebrazioni che avvengono nella nostra isola si articola in diversi momenti significativi:
- La processione dei Misteri
- La processione della Madonna Addolorata
- L’Adorazione dei Sepolcri
- La deposizione
- L’incontro tra Cristo risorto e la Madonna
Per quanto concerne Cagliari nello specifico, possiamo individuare tre diverse confraternite a cui è rimasto in pratica solo il compito di organizzare le processioni rimaste attualmente in vigore, essendo venuti meno quelli istituzionali di assistere, confortare e dar sepoltura ai condannati a morte.
L’Arciconfraternita della Solitudine
Storicamente la “Confradia de Nuestra Seňora de la Soledad” faceva capo ai Padri Trinitari, ordine fondato in Provenza da San Giovanni di Malta nel 1198 con una bolla del papa Innocenzo III, i cui fini erano soprattutto quelli di prestare aiuto, con offerte e altre iniziative, al riscatto di persone rapite e fatte schiave dai pirati barbareschi tunisini in occasione di scorrerie lungo le coste sarde e delle regioni meridionali.
I Padri allora avevano sede ai piedi del colle di Bonaria in una chiesetta dedicata a Santa Maria in Portu Gruttis. Nel momento in cui l’arcivescovo di Cagliari gli affidò la chiesa di Santa Maria questa fu dedicata anche a San Basilio e in seguito alla Santissima Trinità. Nel 1769 i Trinitari furono trasferiti da San Basilio alla chiesa di San Lucifero.
Fu lì che pensarono di fondare una confraternita e infatti nel 1616, con bolla pontificia di Paolo V, furono aggregati alla confraternita dei Padri Trinitari romani acquisendo parimenti gli stessi privilegi e le stesse prerogative.
La confraternita possedeva due preziosi simulacri: un grande crocifisso e la statua della Madonna Addolorata, vestita a lutto, stilisticamente di provenienza spagnola.
La stessa tradizione riporta che il governo spagnolo di Cagliari imponesse alla C.d S. di portare in Cattedrale, nel giorno del Giovedì Santo i due simulacri dei quali il crocifisso sostava in Duomo, mentre la statua rientrava in processione la sera stessa nella chiesa di San Basilio.
La sera successiva, quella del Venerdì Santo, la stessa statua della Madonna veniva portata in processione fino alla Cattedrale, dove i confratelli ritiravano il simulacro del Cristo morto dopo la Deposizione per poi trasportarlo su una lettiga e rientrare a San Basilio.
Pasqua i riti della Settimana Santa a Cagliari, le confraternite
Poichè il tragitto era molto lungo e faticoso i confratelli della Solitudine nel 1967 chiesero e ottennero da Innocenzo XII il trasferimento nell’attuale chiesa di San Giovanni.
L’incendio del 1752 risparmiò purtroppo ben poco della documentazione d’archivio e degli arredi sacri della chiesa, e se non fosse stato per il repentino intervento dei confratelli nemmeno il crocifisso ligneo si sarebbe salvato.
La fervente attività della Confraternita venne sempre puntualmente segnalata dalla Curia cagliaritana alla Santa Sede, così che nel 1878 Pio IX , riconoscendone i meriti, la elevò al rango di Arciconfraternita, e venne istituito anche un ramo femminile.
L’Arciconfraternita del Santissimo Crocifisso
La chiesa di San Giacomo è stata eretta nel 1442 in pieno periodo catalano, della confraternita invece non si conosce una data di istituzione.
L’unico riferimento attendibile riguarda la stipula di un atto notarile, datato 17 gennaio 1616, nel quale una certa Petronilla Mursia venne nominata esecutrice testamentaria alla morte del marito che aveva donato tutti i suoi averi all’arciconfraternita allo scopo di edificare la cappella del Santissimo Crocifisso per realizzarne la sede.
Un altro documento dà notizia della costruzione che fu realizzata tra il 1649 e il 1679. Da una pergamena redatta in spagnolo, conservata nell’archivio dell’Arciconfraternita del Santo Cristo alla Primaziale di Roma, si evince inoltre che l’Arciconfraternita cagliaritana del Santissimo Crocifisso è aggregata a quella romana di San Marcello al Corso.
Secondo un aneddoto molto antico il crocifisso che l’arciconfraternita porta in processione ogni venerdì santo sarebbe considerato miracoloso.
Si racconta che il 12 maggio 1603 a seguito di una grave siccità che affliggeva l’isola, il crocifisso fu condotto in processione, con al seguito il Capitolo, il Viceré Conte di Eida, la nobiltà e una gran folla; il corteo giunse fino alla spiaggia di Bonaria, dove questo fu immerso in mare per invocare la pioggia che poi arrivò, determinando così il formarsi della credenza popolare sul miracolo e sulle virtù miracolose.
L’Arciconfraternita di Sant’Efisio o del Gonfalone e la Guardianìa
Nasce come un’associazione laica popolare di ogni ceto, una fra le più antiche di Cagliari, istituita con bolla pontificia di Paolo III nel 1539.
Il 24 settembre 1618 la Confraternita fu aggregata a quella più antica del Gonfalone di Roma, sorta a Roma appunto a metà del 1200 ai tempi di San Bonaventura per riscattare i cristiani catturati e schiavizzati dai musulmani Saraceni prendendo il nome di “Confraternita del Gonfalone della Madonna del Riscatto”, sotto la protezione di Efisio martire. Stando allo scritto del Virdis nel 1753 nascerebbe invece l’Arciconfraternita denominata “di Sant’Efisio” sita nella stessa chiesa.
Secondo J.Piras la Confraternita del Gonfalone venne poi elevata da Pio V al rango di Arciconfraternita con facoltà di aggregazione di altre confraternite efisiane interne o esterne alla città di Cagliari.
E’ dedita soprattutto, per puro spirito di volontariato, alla devozione e al culto del Martire Efisio di Elia; a recitare preghiere per tutto l’anno; alla custodia, manutenzione decorosa e addobbo a festa della chiesa stampacina dedicata al Santo, (risalente al 430);organizza tutte le celebrazioni in onore di S.Efisio, da gennaio a novembre.
La Direzione è formata da una triade detta “banca”, composta dal Presidente, dal Tesoriere e dal Segretario; ma il più caratteristico è un corpo scelto di cavalieri al limite dei 60 anni d’età selezionato nell’ambito dell’Arciconfraternita, denominato La Guardianìa, costituenti la scorta d’onore a cavallo del cocchio; i cui componenti sono appellati “i Dottori”, tanto son distinti e impeccabili, austeri ed eleganti nel loro completo con frac, cilindro nero e fascia azzurra in vita.
Il loro compito è quello di scortare e accompagnare sempre il Santo durante i quattro giorni del pellegrinaggio a Nora fino al rientro nella sua chiesetta nella notte del 4 maggio.
Servizio realizzato dalla Dr.ssa Francesca Muntoni in collaborazione con Mario Lastretti e Andrea Loi (Presidente dell’Arciconfraternita del Gonfalone).
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