Sant’ Efisio, Sarroch: tappa obbligata verso il luogo del martirio
Sant’ Efisio, Sarroch: tappa obbligata verso il luogo del martirio.
È notte quando il cocchio trainato stancamente dai buoi giunge alle porte di Sarroch. Qui, due ali di folla che si estendono per la tutta la via Cagliari, attendono in silenzio l’arrivo di Sant’Efisio.
Finisce qua il primo giorno della processione più lunga delle fede cristiana, nella chiesa di Santa Vittoria, dove il simulacro del Martire Guerriero trascorre la notte prima di riprendere il cammino verso Pula.
I buoi e il cocchio che hanno accompagnato il santo nel lungo tragitto cominciato a Cagliari, trovano invece riparo nel cortile di Casa Mascia, antica casa padronale di recente acquistata dal Comune, che offre un’ospitalità secolare.
Esiste infatti un testamento datato 20 dicembre 1886 scritto dal padrone di casa, Efisio Mascia, che invita gli eredi a tenere fede al suo voto e continuare ad ospitare il cocchio del santo.
Sant’ Efisio, Sarroch: tappa obbligata verso il luogo del martirio
Il volere del primo proprietario di Casa Mascia, oggi viene rispettato dal Comune che ogni anno continua ad onorare quel voto. “Quella casa fa parte del patrimonio culturale della nostra comunità – spiega l’assessore alla Cultura, Gianluigi Meloni – e testimonia l’attaccamento che hanno i sarrochesi nei confronti di Sant’Efisio: un legame forte che ha radici antichissime”.
Il passaggio di Sant’Efisio ha per Sarroch un’importanza culturale che ha segnato la storia del paese.
Le antiche chiese presenti nel territorio infatti raccontano edizioni della festa che solo la memoria dei più anziani può ricordare. Il primo tempio ad accogliere il santo è la Cappella della Vergine del Carmelo di Villa d’Orri, che si trova nel parco dove sorge l’antica villa dei Manca di Villahermosa costruita nel XVIII secolo.
In questa piccola chiesetta, dagli interni decorati con marmi policromi, il santo trova ospitalità il primo maggio, prima di raggiungere Sarroch, e il quattro maggio, prima del ritorno a Cagliari.
L’altra tappa sacra di Sant’Efisio a Sarroch è la chiesa di Santa Vittoria, documentata già dal terzo decennio del diciottesimo secolo.
Dopovuna serie di restauri e l’acquisizione da parte del Comune negli anni ottanta del secolo scorso, la chiesetta divenne museo civico per vent’anni: di recente è stata riconsacrata ed è tornata alla sua funzione originaria.
Oggi è in via di ricostruzione, ma nei primi anni del novecento era una tappa significativa del viaggio di Sant’Efisio verso Nora: la chiesa campestre di San Giorgio eretta secondo i canoni formali del tardo gotico-catalano situata nella zona di Barracca de susu, è uno dei tasselli più importanti dello storico passaggio a Sarroch del santo più amato dai sardi.
“Proprio per comprendere meglio il legame che ha il territorio con Sant’Efisio, stiamo ipotizzando di realizzare un libro che descriva i luoghi sacri che lo accolgono lungo tutto il percorso verso la cripta del martirio – rivela Meloni – un progetto storico-culturale che ci auguriamo di presentare entro il prossimo anno”.
Maggiori informazioni:
Comune di Sarroch www.comune.sarroch.ca.it