Seulo: il fascino senza tempo della Barbagia
Seulo: il fascino senza tempo della Barbagia
di Ivan Murgana
Tra le foreste secolari di leccio e roverella o dalle schiere di castagni, ciliegi e noci che abbondano nelle sue montagne, si ha la sensazione che da un momento all’altro possano sbucare da dietro un albero Frodo, Aragorn o qualche personaggio fantastico nato dalla penna di Tolkien.
Si perché visitare Seulo, farsi rapire dal suo impareggiabile patrimonio naturale, equivale a sfogliare un libro di fantasia, dove i paesaggi incontaminati sono il frutto della fantasia dello scrittore.
A monte come a valle, il Flumendosa e i suoi affluenti accarezzano la vegetazione durante il loro passaggio, creando scenari mozzafiato. Sul paese, adagiato sulla valle del Rio Medau domina Monte Perdedu, massiccio di origine vulcanica tra i più alti dell’Isola che, nelle giornate di cielo terso permette di vedere Cagliari.
I tacchi e gli altopiani di origine calcarea poi, completano la scenografia di un paesaggio a tratti incontaminato, dove il traffico e i problemi della città sembrano così lontani. Forse è per questo che chi viene a Seulo per la prima volta, per seguire manifestazioni come Andalas o S’orrosa ‘e padenti, non può fare a meno di tornarci. Lo stesso motivo che porta i seulesi costretti a vivere lontano dal loro paese, a rivedere appena possibile i loro monti, anche solo per trascorrere una giornata.
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Tra le foreste di Monti ‘e Susu, di Addolì e Genn’e Lioni dimorano, come in tutto il Gennargentu, mufloni, cinghiali, gatti selvatici, ghiri e altre numerose specie endemiche. In cielo sono i rapaci i padroni indiscussi, con folte schiere di corvi pellegrini, astori, poiane e naturalmente aquile reali, che cacciano indisturbate.
Nelle valli poi, i cavalli al pascolo sembrano i soggetti di un’istantanea scattata lo scorso secolo. Ma sono i monumenti naturali la principale attrattiva di Seulo, paesaggi disegnati dallo scorrere del tempo e dall’acqua dei fiumi come Su Stampu ‘e su Turrunu: monumentale inghiottitoio con cascata, o Sa Stiddiosa: concrezioni calcaree sul Flumendosa, da dove è possibile nelle ore mattutine ammirare l’arcobaleno che splende sul fiume.
Da vedere anche Piscina ‘e Licona, salto d’acqua di diversi metri nel bel mezzo della foresta, Is Caddaiasa, un complesso di laghetti sul Flumendosa con salti e tunnel di rara bellezza, la voragine di Su Disterru sul bordo dell’altopiano calcareo e Su Cannisoni, suggestiva depressione a forma d’imbuto situata nell’altipiano. Seulo ha origini antichissime, la zona era infatti abitata già in epoca prenuragica.
Ci sono resti archeologici che testimoniano la presenza di insediamenti abitativi già nel periodo neolitico: gli utensili, le numerose sepolture preistoriche, i nuraghi e le domus de janas presenti nel territorio sono il segno tangibile dell’importanza storica di questo territorio.
La zona dove è più marcato il segno lasciato dalle popolazioni nuragiche, la più interessante dal punto di vista archeologico, è di sicuro la località “Taccu ‘e Ticci”, sull’omonimo altopiano. Qui si possono ancora vedere infatti i resti di una tomba dei giganti nei pressi di un antico insediamento di cui sono rimaste solo poche rovine, ma nelle quali si può riconoscere la base di un nuraghe trilobato con annesso un villaggio nuragico.
Non ci sono segni del passaggio di fenici e punici, ciò dimostra che la popolazione locale, favorita dall’impervietà del territorio, riuscì a limitare l’avanzata degli invasori che già avevano conquistato le coste e le pianure dell’Isola. La presenza di un antico ponticello e dei resti della strada circostante, percorso utilizzato per raggiungere Sadali sino alla realizzazione del secolo scorso di un nuovo percorso stradale, testimoniano la dominazione romana, che non riuscì tuttavia a plasmare la tempra della fiera popolazione barbaricina.
Presenza romana testimoniata anche dal ritrovamento in queste terre di una tavoletta di bronzo risalente al 173 d.C., congedo di un militare che scelse probabilmente di restare a vivere a Seulo proprio per la bellezza dei suoi paesaggi.
“Trascorrere momenti di assoluto relax tra le vette più alte della Sardegna, è questo che spinge i visitatori a raggiungere Seulo – racconta il sindaco, Dionigi Murgia – questo territorio offre la tranquillità che i visitatori non possono trovare nelle mete frequentate dal turismo di massa, ma da anche la possibilità di trascorrere una vacanza alla scoperta di luoghi naturali di grande pregio.
Seulo è la giusta meta per chi ama le escursioni, le gite in mountainbike per chi vuole attraversare questo splendido territorio viaggiando sul Trenino verde o navigando sui battelli sulle acque del Flumendosa”. Ci si reca la prima volta per praticare un’escursione tra i suoi sentieri di montagna, e magari si scopre che a Seulo dopo aver scoperto un autentico angolo di paradiso, prima o poi si deve tornare: è il cuore a chiederlo.
Maggiori informazioni:
Comune di Seulo www.comune.seulo.ca.it